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Telematicus Volume 03 Numero 03

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Published in 
Telematicus
 · 1 Jan 2021

  

#### TELEM027 - Telematicus - Volume 03 - Numero 03 - Anno 1993 - 56 pag. ####

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Marzo 1993

Bollettino telematico mensile a cura della region 2:33 Fidonet e di RRE

==============================================================================

Il materiale presente in Telematicus e` (C) dei singoli autori. E`
espressamente consentita la distribuzione e il riutilizzo del bollettino in
tutto o in parte, purche` non a fini di lucro e citando sempre autore e fonte
di provenienza.

==============================================================================

***** Indice: pagina 2 - Who's Who: pagina 3 - Distribuzione: pagina 56 *****

############ ###
### 0 ### INDICE ###
############ ###

[ 1] Editoriale, di Renato Rolando . . . . . . (RRE) pag. 4
[ 2] PC e UNIX: mondi cosi' distanti ? . . . . . (.mau.) pag. 7
[ 3] Un emigrato modello: il REXX. . . . . . (Old Raffa) pag. 14
[ 4] La decima arte . . . . . . . . . (RRE) pag. 19
[ 5] Siamo alle solite . . . . . (Alessandro Iacopetti) pag. 26
[ 6] Curiosita`: Il gergo hacker - parte 23 . . . . . . pag. 30
[ 7] Il programmino: stardate. . . . . . . . (.mau.) pag. 42
[ 8] Il nuovo NC del 334 . . . . . . .(Landorno Terao) pag. 50
[ 9] Notizie Fidonet region 33 . . . . . . . . . pag. 55









Questo Telematicus e` nato con l'aiuto di...

Editor dimissionatus: Maurizio Codogno | * I collaboratori dai network: *
Editor intrans : Renato Rolando |
Editor rexosux : Raffaello Valesio| Angelo Verdone (2:334.21)
Editor amigacchiatus: Alex Iacopetti |
Editor campester : Landorno Terao |


... e dei "saccheggiati"

Eric S. Raymond <esr@snark.thyrsus.com>





Renato Rolando (alias RRE) e' reperibile in Fidonet come 2:334/100.9
oppure al proprio maniero in Rotta Naviglio 4 10070 Fiano (TO)
al 011-9235565


############ ###
### 1 ### EDITORIALE ###
############ di RRE ###

In una delle esclusive serate di raduno di TAM TAM, presente solo la crema
dell'associazione, si commentava la proposta che ancora in Italia viene
portata avanti dalla rivista DECODER e sui affiliati.

Questi, rifacendosi al primo movimento hacker, si battono per "un'informa-
zione alla portata di tutti."
Cosa invero encomiabile, auspicabile in una
situazione di monopolio o regime, scomoda o rovinosa con un segreto
industriale e ridicola per casi tipo VideoTel... :)

Ma nella storia dell'uomo l'informazione non e' mai stata alla portata di
tutti: pochi tra gli stessi alchimisti conoscevano il passaggio dell'opera
al nero, e questo basti di esempio.

Comunque a cosa serve l' "informazione"? Qualsiasi informatico pasticcione,
io per primo, sa che questa e' semplicemente rumore bianco: cio' che
veramente conta e' il dato. Come nell'antichita' bisognava applicare chiavi
di lettura per arrivare al vero messaggio, cosi' oggi bisogna filtrare
immense quantita' di roba (chi ha agganciato aree tipo l'AMIGA.ITA o le MSDOS
varie sa di cosa parlo) per trovare una o due cose veramente interessanti.

Spesso sarebbe gradito avere punti di riferimento, delle guide che possano
semplificare la ricerca o aiutare la faticosa formazione di una matura
cultura telematico/informatica: esistono riviste che recensiscono dischi e
libri, non vedo perche' non dovrebbe esistere una rivista che recensisca aree
di messaggi o faccia il punto mensile della situazione.

E' un argomento che mi piacerebbe sviluppare nella nuova impostazione della
rivista, altri li troverete, spero, strada facendo. Dico "spero" perche'
tutto dipende dalla vostra partecipazione. E questo e' un problema: per far
partecipare attivamente la gente bisogna fare campagne di sensibilizzazione,
per sensibilizzare ci vuole gente disposta a partecipare attivamente, non
solo a parole e promesse.

Un editore da solo non serve a nulla: .mau. docet! O almeno si spera.

Comuque, ed in questo numero e' gia' stato attuato su Peter Ugone, dal
prossimo usero' il famoso metodo del "bastun mit karoten": verranno messi a
pubblico ludibrio coloro che contattati non si sono degnati di partecipare
attivamente alla rivista o peggio che, incredibile a dirsi, non hanno neppure
inviato un matrix in risposta alle mie suppliche.

Mentre chi scrive potra' fare il bagno con la mia ochetta di gomma preferita.
*:)

RRE

















############ ###
### 2 ### PC e UNIX: mondi cosi' distanti ? ###
############ di Maurizio Codogno ###

Riassunto:
l'ottimo :] .mau. effettua una panoramica a volo d'uccello sulla
storia di UNIX. Poi parla di alcune versioni UNIX per PC, soffermandosi
particolarmente su Linux.

------------------------------------------------------------------------------

Come certamente saprete tutti, il primo sistema operativo denominato Unix
(si`, e` un marchio registrato dell'USL che non e` la mutua, lo so) e` nato
intorno al 1970 su un PDP-8, e per molti anni la macchina tipica su cui si
lavorava sotto Unix era un PDP-11. Voi giovincelli che in mancanza di meglio
state leggiucchiando queste righe siete troppo giovani per avere un'idea della
potenza di una simile macchina, ma chi come me l'ha utilizzata puo`
comprendere la gioia che si poteva provare alla vista di ben 512K di Ram e un
centinaio di mega di disco, ancorche` rigidamente multiutente, quando se si
era fortunati si possedeva un Apple ][ con 64K di Ram e due floppini da 128K
ciascuno.

Orbene, sono passati piu` di vent'anni; Unix e` diventato l'incontrastato
padrone nel campo delle workstation, con puntate verso i supermini; l'AT&T ha
scoperto che ci si poteva fare soldi e ha creato appositamente gli Unix System
Laboratories (quelli della sigla della mutua, si`) per ricevere i lauti
profitti delle royalties; se dico che il mio PC a casa e` un 386/33 con 400
mega di disco, mi sento rispondere "tutto qui?"... E un pensiero viene
spontaneo: com'e` che non si vedono PC far girare Unix?

Beh, fino a qualche anno fa la risposta era semplice: costava troppo e non
aveva mercato. Dopo Xenix, che proprio unix non era ma aveva la possibilita`
di girare su un semplice 286, la SCO aveva tirato fuori il suo SCO Unix,
contrastata dallo Unix Interactive dell'omonima societa`. I due prodotti
condividevano il costo esorbitante e il target, che era quello delle societa`
che avevano bisogno di piu` terminali utilizzati semplicemente per inserire
dati ed eruttare tonnellate di carta (la famigerata contabilita`) e non
potevano permettersi il costo ancora piu` esorbitante di un mini o di una
workstation. Cominciavano a trovarsi sul mercato americano degli altri
prodotti, come ad esempio ESIX, ma il mercato era ancora convinto che "grande
e` bello"
.

Poi ad un tratto arrivo` la Mark Williams col suo Coherent, e ricordo` a tutti
che Unix era nato piccolo. La versione 3.0 (nessuno conosce il triste destino
toccato alle prime due release: leggende metropolitane affermano che in
realta` sono state prodotte in 10 copie numerate e firmate a mano dall'autore,
e sono depositate nelle cassaforti dei piu` grandi collezionisti di software
come Don Knuth) si installava in 10 mega, girava anche sui 286 (purtroppo
questa scelta obbligava gli eseguibili ad essere minori di 64K; ottimo
esericzio per imparare la filosofia Unix "divide et impera"! recitava la
pubblicita`), richiedeva semplicemente un manuale di istruzioni. E poi c'era
il prezzo: cento dollari! Questo perche` il sistema operativo era stato
scritto da zero e non occorreva versare royalties alla USL. Per sicurezza si
era persino scelto di non terminare il nome in X: non si sa mai... Coherent
e` arrivato adesso alla versione 4.0: gira sui 386 e superiori, non ha piu` il
limite dei 64K, e continua a costare 100 dollari. E` sicuramente la migliore
scelta per chi vuole imparare ad utilizzare Unix senza averlo mai visto prima.
E afferma che i suoi binari sono standard, qualunque cosa voglia dire cio`.

Frattanto, nel mondo accademico c'e` un professore di sistemi operativi, A. S.
Tanenbaum, che insegna sia in Olanda che negli States - prodigi degli anni
accademici. Tanenbaum e` un esperto di sistemi distributi, il cui lavoro
(serio) piu` noto e` amoeba, sistema distribuito su rete. Beh, a questo tipo
era venuto in mente che fare costruire un sistema operativo agli studenti non
sarebbe stata una cattiva cosa. Nacque cosi` minix, che permetteva a chi
comprava il libro ad esso dedicato di avere una base per la costruzione del
sistema operativo, e il supporto tecnico per correggere tutti gli errori -
ammesso che si avesse una connessione con USENET, come chiunque fosse
interessato allo studio del nucleo di un sistema operativo (quello che con una
parola tedesca si chiama kernel) avrebbe sicuramente avuto. Minix e` diventato
oramai quasi una religione, a causa dell'attaccamento che i suoi adepti
mostrano nei confronti del Maestro e dell'Opera.

Di colpo arriva il 1991 e non uno, non due, ma addirittura tre sistemi
"aggratis" arrivano nel mercato PC. Dei primi due non e` che so poi molto, se
non che hanno scelto dei nomi senza un'eccessiva fantasia (BSD/386 e 386BSD) e
che BSD/386 (o e` 386BSD?) e` stato citato a giudizio dall'USL per violazione
di copyright, accusando che alcuni dei creatori del sistema operativo hanno
avuto accesso al codice sorgente AT&T. Questo potrebbe essere un pericoloso
precedente, se la causa fosse vinta dall'USL, contro la liberta` di
programmazione, ma e` un altro discorso.

Quello di cui voglio parlare in queste poche righe che mi rimangono e` Linux.
No, non c'entrano i Peanuts: molto semplicemente, il kernel del sistema e`
stato scritto da Linus Torvalds, che, visto che ha deciso di lasciare il
proprio lavoro come copyright ma liberamente distribuibile, ha pensato bene
che perlomeno il nome del sistema ricordasse il suo. Linus ha affermato che
all'inizio il sistema si doveva chiamare freax (ovviamente free + freak +
l'onnipresente -x), anche se buggix era un contendente; ma il sistema fu
presto chiamato linux (pronunciato proprio linux... per una volta siamo
fortunati).

La versione 0.10 del sistema usci` a novembre 1991 e la 0.11 a dicembre. Un
punto su cui Linus e` sempre stato ostinato e` il non rilasciare la versione
1.0 fino a che il sistema non si dimostrava completamente affidabile. Le cose
sembravano andare a buon punto con la versione 0.13, che infatti e` stata
chiamata 0.95; ma si sa che gli ultimi bachi sono i piu` difficili ad
eliminarsi. Al momento siamo arrivati alla versione 0.99 patchlevel 6, e con
la presentazione di questa Linus ha affermato di non avere problemi; se
finisce le cifre attacchera` a usare le lettere, e poi ci sono tanti caratteri
ASCII cosi` carini... In ogni caso il kernel e` gia` molto stabile, tranne in
casi particolari.

Su cosa gira Linux? Il kernel e` stato scritto su un clone 386, con dischi IDE
e uno schermo VGA. L'hard disk deve essere standard AT (MFM, RLL, ESDI o IDE),
il sistema ISA (ma alcuni EISA funzionano), e occorre un floppy ad alta
densita`. Si riescono anche ad utilizzare i dischi SCSI. CPU? Un 386/SX da 16
MHz basta, se non avete fretta. Memoria? Beh, 2MB (piu` altrettanti di swap)
sono teoricamente sufficienti, ma 4MB e` il minimo pratico, e piu` ce n'e`
meglio e`, soprattutto se si vuole usare X. Si`, c'e` anche Xfree 1.2, anche
se non l'ho ancora provato. Scheda video? Una Hercules o una CGA possono
bastare.

Altre informazioni che possono o non possono interessare a prima vista: E`
fondamentalmente basato su System V, ma ha molto BSD-ismi; e` multitasking
(ovviamente!), multiuser, con paginazione (NON solo swapping come e` ancora il
Coherent). Purtroppo non ci sono ancora troppe applicazioni commerciali, anche
se c'e` un emulatore DOS che viene spesso testato proprio su queste; d'altra
parte tutto o quasi il software GNU e` stato portato, quindi strumenti pratici
ce ne sono. Esempi a caso: elvis, emacs, TeX e LaTeX, ghostscript
(l'interprete PostScript), programmi di comunicazione e di mail usenet (c'e`
un progetto per scrivere un BBS sotto Linux: stay tuned!); C, C++, Common
Lisp, Smalltalk; p2c e f2c (i frontend da pascal e FORTRAN verso C); Perl,
awk, bash; anche BASIC, se volete.

Il guaio e` che al momento la situazione non e` tutta bella pulitina come ad
esempio per Coherent: se non siete gia` abituati a utilizzare Unix, vi
trovereste certo male... Ma se non temete di copiarvi una trentina di
dischetti ad alta densita` (sono anche disponibili al 2;332/407 e 417) con il
sistema abbastanza completo, e non avete troppi problemi a fare domande (e a
ottenere le risposte da qualcuno!) vi assicuro che e` un gran divertimento!




ciaociao .mau.


mau@beatles.cselt.stet.it
2:334/100.5
2:332/407.909







Bibliografia:
a parte la sterminata molde di libri su UNIX, dal numero
123 (NOV '92) di MCmicrocomputer e' cominciata una serie di articoli
sulla storia di UNIX.


############ ###
### 3 ### Un emigrato modello : il REXX. ###
############ di Raffaello Valesio ###

Riassunto:
il buon VECCHIO Raffa si e' prestato per una serie di articoli
sul REXX, suo pane quotidiano, e nella sua implementazione, l'AREXX,
per il SO dell'Amiga. Il tutto col suo tipico stile. :)

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Ebbene , eccoci qua su queste pagine telematiche , dopo piu' di un anno dal
nostro debutto in Fidonet e su un ormai mitico , lontano numero di
Telematicus. Alcuni di voi ricorderanno le fattezze del Vero Programmatore di
Sistema [... mettere il numero], che d'ora in poi comparira' con una certa
frequenza su questo fogliazzo immondo, onde tormentare con incubi ricorrenti
le vostre nottate.

Non mi e' parso vero di poter assestare un ultimo , definitivo colpo alla gia'
traballante reputazione del mio eterno nemico RRE ; la mia presenza su queste
pagine non potra' che nuocere alla popolarita' del giornale , portando il
suddetto alla rovina e costringendolo a ritirarsi in un monastero ZEN , ove
meditare sulle sue malefatte. [NdE: sono commosso!]

L'ultima delle quali malefatte e' consistita nell'invitarmi a scrivere
qualcosa per voi; il tapino non sa quali forze negative e' andato a stuzzicare
, e ben presto se ne rendera' conto. Finora la mia nota modestia mi ha
trattenuto dallo scrivere qui, ma avendo RRE fatto leva sui miei piu' bassi
istinti , con lusinghe e minacce , non posso rimanere insensibile al suo grido
di dolore , e cospargero' di sale grosso e peperoncino le sue ferite. [NdE: ti
ricordo che curo solo la pubblicazione degli articoli, chi li scrive sei
tu...]

Vi parlero' del REXX, per ora , anche perche' non mi viene in mente nessun
altro argomento , e sono un noto luminare in materia..... Cerchero' di far
entrare nelle vostre crape di silicio monocristallino qualche vaga nozione
sull'argomento , e se alla fine della fiera riuscirete a far girare
l'immortale "Hallo , world ! " , vorra' dire che le mie fatiche non saranno
state inutili.

Cosa diavolo e' il REXX ? L'acronimo dice poco:

Restructured
EXtended
eXecution language

Che palle, un altro linguaggio! diranno molti. E' quello che ho detto anch'io
quando l'ho incontrato. Passata l'orchite , mi son dovuto ricredere.

Il REXX e' ben piu' che un semplice linguaggio; e' cio' che io chiamo un
METAlinguaggio , e cioe' una specie di pilota , un qualcosa che fornisce le
strutture di controllo (loops , IF , DO-END , Select...) per guidare verbi di
altri ambienti.

Per esempio , comandi del sistema operativo.

Tutti voi conoscono le .BAT in ambiente IBMPC , le procedure dell' AMIGA , e
alcuni conosceranno anche i comandi CP e CMS dell'ambiente IBM mainframe su
cui lavoro io , oppure i comandi dell' MVS.

Bene, ve l'immaginate poter mettere insieme comandi di S.O. come fareste con
un programma QBASIC o PASCAL , o C ?

Questo e' cio' che vi permette di fare il REXX. Estende le semplici strutture
fornite dai S.O. nativi alla potenza e flessibilita' di un macrolinguaggio
strutturato. Ecco il perche' del termine EXecution Language. E non solo; non
solo sistema operativo , ma per esempio comandi di editor. Vi potete costruire
dei macrocomandi per un editor , dove una parola magica scatena 427 comandi e
85 loop nidificati.... per me e' pane quotidiano , e ho rimpolpato lo Xedit
del mainframe con qualcosa come 200 comandi nuovi....

Restructured e eXtended ; perche' ? Perche' prima , nell'ambito VM , esisteva
una cosa simile , chiamata EXEC2 , ma poco pratica e soprattutto farraginosa e
scomoda. REXX no; chiunque abbia un minimo di dimestichezza con i Basic estesi
o il Pascal , o il C, vi trovera' subito un'aria 'di casa'.E vedrete che
libidine le possibilita' di traccia step-by-step dell'esecuzione.

Il REXX fa il suo debutto in ambito IBM con il rilascio della release 3 del
sistema operativo VM/sp (circa 1985 ?); lavora in modalita' interpretata , e
da poco esiste anche un compilatore. Ne esiste una versione IBM PC , di cui io
possedevo un antico reperto per Dos 2.11 (pleistocene o giu' di li').
Sicuramente sara' stata estesa ai successivi e a Windows; ma qui puo'
pronunciarsi qualcun altro. E ovviamente , non poteva mancare la versione
AMIGA.

Tentero' di parlarvi di REXX in modo indipendente dai S.O. , finche' ci
riuciro'; poi la mia faziosita' prendera' di certo il sopravvento , e faremo
riferimento all' AMIGA. Ma le nozioni 'strutturali' , siatene certi , saranno
valide in tutti gli ambienti.

Perche' , come vedrete , il REXX fornisce solo le 'strutture di controllo'. Il
resto lo fa il S.O. ospitante.

Il seguito alla prossima puntata della Telem-novela.
_ _
(_)ld |_)
| \affa
2:334/100.14





Bibliografia:
M. Cowlishaw: The REXX language: A practical approach to
Programming; Prentice Hall 1985. E' in pratica il K&R [NdE:
Kernigham & Ritchie, la bibbia del C] del REXX.
More info next review.


############ ###
### 4 ### La decima arte. ###
############ di RRE ###

Riassunto:
Si riporta l'intervista ad un noto filosofo contemporaneo, Elesto
Tria. Un momento importante per l'evoluzione artistica dell'umanita',
poiche' vengono poste per la prima volta le basi per la definizione
della decima arte.

------------------------------------------------------------------------------

La barba incolta, lo sguardo allucinato e pentrante, avvolto in un accappatoio
di raso blu con cache-col [1] di seta bianca, il maestro Elesto Tria riposa
rilassato sul dehors della sua lussuosa villa a Montecarlo.

Osservando la prestigiosa citta' con in mano un succo di arancio al rhum - le
sportive auto cavalcate da favolose fanciulle bioniche, i gabbiani da
passeggio con annesse incartapecorite miliardarie corteggiate da avidi gigolo'
- comincio con alcune domande di rito per distendere l'atmosfera.

- Come ha fatto, Maestro, ad avere una simile villa? Solitamente i filosofi
vivono in botti.

- Giovine, gia' dalla sua prima domanda si denota che ella, come tutti i
giornalisti di grido d'altronde, non si e' minimamante preparato all'argomento
che dovra' affrontare, filosofico appunto.

Alcuni antichi filosofi, o meglio asceti, assumevano simili stili di vita, ma
non piu' oggi; scrivo su riviste specializzate (non la sua), redigo i discorsi
dei politici e spesso mi presto come coscienza... il vero filosofo, non la
schiera dei pasticcioni degli utimi cinque o sei millenni, e' un profondo
conoscitore del mondo, e lo deve dimostrare ai comuni mortali col proprio
successo materiale.

- Giusto a questo volevo arrivare. Mi aveva accennato per telefono qualcosa
riguardo alle attivita' dell'uomo.

- Gia'... - il Maestro distribuisce meglio l'atletico fisico sulla poltrona ed
attacca un'aragosta - Ha mai notato come ogni attivita' umana, nata per
esigenze strettamente materiali, abbia via via assunto orpelli del tutto
inutili per le proprie funzionalita', fino a sfociare nel campo dell'arte?
"Come non e' possibile coltivare un campo senza avere erbacce, cosi' non si
puo' trovare un'attivita' umana priva del seme dell'arte."
Cito da un mio
libro, tra l'altro copiato ad Eudosso, ma questo non lo dica; mi segue?

- Ecco... io... - mi agito confuso sulla sedia.
- ZUCCONE! eppure non ho usato termini difficili quali "empirismo",
"dicotomia", "idiocriptonica" e "sindropatica".

- Scusi Maestro, cerchero' di stare piu' attento.
- Sara' meglio. Le faccio un esempio... segua bene o mi riprendo la sua
aragosta. Dunque tutti gli utensili sono nati con uno scopo pratico, la
vanga, l'arco, il pettine, etc. eppure pian piano alcuni fabbricanti hanno
cominciato ad inserirci abbellimenti del tutto gratuiti ma piacevoli che hanno
trasformato l'oggetto da utile elemento a pregevole pezzo d'artigianato sino
al capolavoro artistico, l'opera d'arte. Sembra sia un elemento insito nella
natura dell'uomo il tendere alle opere d'arte.

- Credo di aver capito. Lo stesso vale per l'architettura, la scrittura, la
pittura, la fotografia... Sappiamo che questa ha dovuto faticare non poco per
essere riconosciuta opera artistica e non prodotto artigianale.

- Bravo! prenda questo gamberetto... op! Ora sostengo che anche la vostra
cosa... come si chiama...
- informatica
- non interrompa. Sostengo che la vostra informatica seguira' questo percorso
nell'attivita' della programmazione: presto appariranno prodotti considerati
di ottima fattura, la fase artigianale, e poi saranno prodotte le prime opere
d'arte.

- Ma, Maestro, opere d'arte prodotte con i mezzi informatici sono gia' esposte
nei musei...

- ZUCCONE! il prodotto dell'informatica ora e' considerato uno strumento, non
e' di per se' un'opera d'arte. E' come se prendessi la foto di un nudo, ci
dipingessi sopra e considerassi il dipinto l'opera d'arte, non la foto.

- Vuole dire, Maestro, che il programma in se' deve essere visto come opera
d'arte?

- Precisamente! e' un ragazzo sveglio. Ha mai preso in considerazione l'idea
di diventare mio discepolo? Il programma e' uno strumento empirico, e come
tale ha tutti i crismi per diventare arte.

- Scusi, ma il pennello dell'artista non e' mai stato considerato un
capolavoro.

- I violini di Stradivari si. Comunque un programma richiede ben piu' di una
conoscenza tecnica di base, non e' riconducibile ad una mera operazione
meccanica, richiede delle scelte da parte del creatore. E' innegabile che gia'
oggi alcuni programmi mostrino in modo lampante l'impronta di chi li ha
ideati, al pari di un quadro, un brano musicale od un testo.

- Scusi ma mi fa un po' effetto la cosa, anche perche' tutti i programmatori
che conosco sono pane e computer.

- Si, ci sono due anelli fondamentali per pervenire all'opera d'arte: la
capacita' dell'artista di concepirla (di Raffaello ce n'e' uno solo) e la
disponibilita' del fruitore (il committente) a riconoscerla come tale. E'
probabile che il programma-capolavoro da inserire a pieno titolo in un museo
non sia ancora nato, anche perche' ancora manca nella cultura informatica una
simile idea di fondo, ma si arrivera' immancabilmente a cio' presto o tardi.

- Questa dunque sarebbe la decima arte? l'arte della programmazione.
- Non si dice gia' cosi' anche adesso?
- Ed e' probabile che fra una decina d'anni ritroveremo nei musei degli editor
per testi o dei programmi gestionali...
- E' probabile.
- Ma che aspetto dovrebbero avere? ci dica qualcosa in esclusiva per
Telematicus!

Il filosofo si fa serio, posa la sua aragosta e meditabondo mormora: - Non ne
ho la piu' pallida idea, sono solo un filosofo. Conosco i meccanismi
dell'animo umano, ma il suo spirito mi sfugge. Poi stiamo entrando nell'infido
campo delle definizioni, bisognerebbe definire cosa sia l'opera d'arte.

Mi raccolgo in un attimo di meditazione...
- Maestro! a riguardo c'e' ancora un elemento che non ha trattato e che permea
il capolavoro, il senso del magico.

- Bravo ragazzo! quasi me ne dimenticavo, il fosforo del pesce evidentemente
ti giova. Prendi il sistema operativo della Apple ed una persona assolutamente
digiuna di informatica. Questa in meno di un quarto d'ora sara' in grado di
scrivere e stampare testi in modo professionale. Riuscirebbe, tanto verrebbero
belli, a convincere addirittura un branco di dirigenti del marketing su
qualsiasi cosa, purche' l'idea sia semplice. E questo, credimi, e' molto piu'
magico del riuscire a decimare un branco di mamuth con arco e freccia.
Oltretutto per la caccia bisogna avere il fisico, l'occhio e l'addestramento.
Poi, per favore, non mi faccia confusione tra il mezzo tecnico, anche il
processo di sviluppo fotografico non ha nulla di magico, ed il prodotto
finito.

- Com'e' bravo Maestro!
- Grazie!
Confuso, stordito, abbacchiato prendo congedo dal sommo Elesto Tria. Per ora
e' tutto, ma forse alla prossima occasione avro' da raccontarvi di un altro
stimolante incontro.

Il vostro inviato speciale:

Renato Rolando
2:334/100.9



[1] cache-col:
fazzoletto da annodare al collo sulla camicia aperta.


Bibliografia:
Non pervenuta.


############ ###
### 5 ### Siamo alle solite... ###
############ di Alessandro Iacopetti ###

Riassunto:
questa dovrebbe essere la (gloriosa?) rubrica VIVAMIGA. Avrebbe
dovuto scriverci quel GAGGIO TRONICO di un looser (vabbe' luser)
di Peter Ugone ma si e' vergonato. Pubblico quindi una letterina,
inviatami da Alessandro Iacopetti, per farvi fare il solito esame di
coscienza (alla Paolo Nuti, i cui editoriali si perdono sempre
piu' nel mare della pubblicita', invidia invidia). Alessandro NON
pubblichera' articoli su TELEMATICUS, attualmente ha ancora l'Amiga
perche' fa conversioni di programmi WC-DOS per una software-house,
contrariamente al sottoscritto che ha detto BASTA e l'ha
regalato. Ovvero: se gli utenti non appoggiano il PD questo non
cresce. :(

------------------------------------------------------------------------------

Innanzitutto mi presento: mi chiamo Alessandro Iacopetti, ho 21 anni e
frequento il 2 anno FC di scienze dell'informazione nella citta' dove vivo,
cioe' Alessandria.

Ti scrivo perche' mi e' passato per le mani il tuo Gali 2.2 [NdE: l'ultima
versione che ho rilasciato e' la 2.3], e scusa la franchezza, nonostante
trovi il programma abbastanza inutile (non ho neanche visto se funziona), ho
apprezzato in maniera smisurata la presenza del sorgente del GP. [NdE: sono
commosso dalla tua franchezza :]

Qui nella mia provincia non esiste neanche una BBS, non dico per Amiga,
maneanche per qualunque altro tipo di computer, per cui sono un po'
tagliatofuori dallo scambio via modem di sorgenti e cosucce varie, in
particolare le novita' riguardanti il 2.0. Per esempio: la leggenda dice che
girino sudisco gli autodocs del kick 2.0. E' vero??? [NdE: e' vero, esistono
gia' quelli per il 2.4]

Anche io ho fatto alcune cosette per il PD in passato, ed anche io ho potuto
constatare le stesse cose che dici tu nel doc di Gali, ovvero un completo
disinteresse del cosiddetto "utente", a parte un paio di casi sporadici.

Ora non voglio fare crociate, ma penso che cio' sia il risultatodi anni di
educazione informatica piratesca, ovvero dire "ho qui una piladi dischi
copiati"
e nessuno pensa mai a chi ha lavorato dietro a quei programmi,
pensando che sia una delle cose inevitabili della vita che i programmi vengano
"fatti" da qualcuno. Chi sia in fondo non importa anessuno, tanto "i programmi
fatti ci sono sempre stati e ci saranno sempre,perche' l'universo si e'
autocreato"
o qualcosa di simile.

Nella cultura italiana, il soft non e' mai stato un valore, e' un qualcosa che
c'e' e basta, che arriva dall'amico dell'amico, dell'amico....Credo che questo
sia uno dei motivi del fatto che in Italia il soft PD praticamente non esista.

Nessuno si sogna mai di usare, per ipotesi, un WP di PD, certamente limitato,
ma che molto probabilmente ha tutte le opzioni necessarie asoddisfare le
esigenze della persona media che ogni tanto scrive qualche lettera, quando
allo stesso prezzo del WP di PD (ovvero a costo zero) puoi avere il ProWrite
con tutte quelle opzioni che "non so a cosa servono basta schiacciare i tasti
e scrivere"
. Certo se il ProWrite si trovasse solo al suo vero prezzo, molta
gente userebbe il WP di PD, qualcuno lotroverebbe scomodo e magari scriverebbe
la sua versione, cosi' avremmo 2 WP di PD ed una persona che ha acquisito
esperienza nello scriverlo. Credo che il giro vizioso attuale delle cose,
freni molto la creativita' della "scena italiana". [NdE: idea interessante,
bisognerebbe proporla ad Elesto Tria]

Dentro questo disco troverai alcuni miei programmi, mi piacerebbe avere il tuo
parere in proposito, nonche' scambiare idee ed esperienze e docs... La
versione 1.0 di TucaNenta e' apparsa nella rubrica PD di MC 115 (mi pare),
mentre El Maso su Amiga Byte 33.

Alessandro Iacopetti
Via Micca 1815100
Alessandria








NdE: En passant vi faccio notare come sia il tipico italiano, buono solo a
lamentarsi, ma quando si tratta di fare un po' di informazione su
Telematicus per sensibilizzare le folle... per carita', ha un sacco di
cose da fare ~:) E' mia premura chiarire che non ho avuto
l'autorizzazione a pubblicare questa lettera (per togliere subito dei
dubbi a qualcuno), ne' d'altronde l'ho chiesta.


############ ###
### 6 ### IL GERGO HACKER - PARTE 23 ###
############ Eric S. Raymond ###

Riassunto:
incredibile ma vero! Siamo giunti alla "H". Un grazie alla
perfetta traduzione dell'ottimo :] .mau.

------------------------------------------------------------------------------

{= H =}

<h infix> [h infisso: dal mondo SF] Un metodo per "marcare" parole comuni nel
senso linguistico, cioe` facendo fare attenzione al fatto che si stanno usando
in un modo nonstandard, ironico o umoristico. Orig. nella frase "Bheer is the
One True Ghod"
[La Bhirra e` l'Unico Vero Dhio] di decenni orsono. La
scrittura con l'h infisso di "Ghod" e altre parole si diffuse nella
controcultura degli anni sessanta per mezzo dei fumetti underground, e tra i
primi hacker sia per mezzo della controcultura che dal mondo SF (a quei tempi,
c'era una forte sovrapposizione tra tutti e tre). Piu` recentemente, l'h
infisso e` diventato una caratteristica prevedibile nei nomi dei benchmark,
come Whetstone, Dhrystone, Rhealstone; prob. cio` deriva dal nome originale
Whetstone, influenzato dell'uso dell'h infisso.

<ha ha only serious> [ha ha, ma serio: dal mondo SF, orig. come mutazione di
HHOK, "Ha Ha Only Kidding"] Una frase che cattura bene il gusto di molti
discorsi hacker; spesso vista abbreviata in HHOS. Applicata specialmente alle
parodie, assurdita` e scherzi ironici che sono sia intesi che compresi come
comprendenti una quantita` possibilmente inquietante di verita`, o verita` che
sono costruite come scherzi e autoparodie. Il gergo hacker contiene molti
esempi di HHOS sia in forma che contenuto. Di fatto, l'intera cultura hacker
e` spesso sentita come HHOS dagli hacker stessi; prenderla troppo alla leggera
o troppo seriamente marca una persona come un esterno o uno in stadio larvale
(v. <larval stage>). Per maggiore illuminazione su questo soggetto, consultate
un maestro Zen. Vedi anche <HUMOR, HACKER>.

<hack> [si potrebbe rendere come "smanettamento"] s.,vt.,vi. 1. s.
Originariamente un lavoretto veloce che produceva quanto richiesto, ma non
bene. 2. Un lavoro incredibilmente buono, e magari anche lungo, che produce
esattamente quanto richiesto. 3. Il risultato di un hack (def. 1 e 2). 4.
<neat hack> [hack pulito]: una tecnica intelligente. Anche, un brillante
scherzo pratico, dove la pulizia e` correlata all'intelligenza, alla non
pericolosita`, e alla sorpresa. Es.: lo scambio di cartoncini di display al
Caltech Rose Bowl intorno al 1961. 5. <real hack>: un rottame (a volte in
modo affezionato). 6. vt. Con "together", mettere qualcosa insieme in modo
che funzioni. 7. Sopportare fisicamente o emotivamente. "Non posso h. questo
calore!"
. 8. Lavorare su qualcosa (tipicamente un programma). In senso
specifico: "Che stai facendo?" "I'm hacking TECO" [inteso nell'immediato]. In
senso generale: "Che stai facendo?" "I hack TECO" [inteso come esteso nel
tempo]. Piu` generalmente, la frase "I hack X" significa piu` o meno "X e` il
mio maggiore interesse (o progetto). "
Io h. la fisica dello stato solido". 9.
Fare uno scherzo. Vedi da definizione n. 3 e <hacker> (def. n. 6). 10. vi.
Perdere tempo (opp. a <tool>). "
Che fai?" "Oh, solo dell'hacking". 11. <hack
up>, <hack on>: fare h., ma generalmente implica che il risultato ricade sotto
le definizioni 1 e 2. 12. [UNIX] Un gioco simile a <rogue> ma piu` elaborato,
distribuito su <USENET> come sorgente C e molto popolare sotto UNIX e tra i
PC. Le versioni recenti sono chiamate `nethack'. 13. Abbrev. per <hacker>
(v.).

Le costruzioni su questo termine abbondano. Esse includono: <happy hacking>:
un addio. <how's hacking?> Un saluto amichevole tra hackers. <hack hack>: un
commento magari inutile ma amichevole, spesso usato come addio temporaneo. Per
maggiori informazioni sul significato di <hack> vedi l'Appendice A.

<hack attack> [attacco hack: poss. per analogia con "
Big Mac Attack"] s. Quasi
sinonimo di <hacking run>, anche se quest'ultimo implica piu` fortemente una
nottata.

<hack value> [valore hack] s. Spesso addotto come la ragione o motivazione per
spendere degli sforzi su uno scopo a prima vista inutile, fatto perche` cio`
che si ottiene e` un hack. Ad esempio, il MacLISP ha delle feature per leggere
e scrivere dei numerali romani, che sono state aggiunte puramente per h.v. .
Come una volta un musicista disse del jazz, se non si capisce l'h.v. non c'e`
nessun modo per spiegarlo.

<hacker> [smanettone? orig., uno che costruiva mobili con un'ascia] s. 1. Una
persona che si diverte a imparare i dettagli dei sistemi operativi e come
spingere al massimo delle loro capacita`, opposto a molti utenti che
preferiscono solo imparare il minimo necessario. 2. Uno che programma
entusiasticamente (anche ossessivamente), o che si diverte a programmare,
invece che teorizzare semplicemente sul programmare. 3. Una persona capace di
apprezzare l'<hack value>. 4. Una persona brava a programmare in fretta. Non
tutto quello che un h. produce e` un hack. 5. Un esperto di un particolare
programma, oppure uno che frequentemente lavora usandolo o con esso: es. "
Un
hacker UNIX". (Le def. da 1 a 5 sono correlate e le persone che le soddisfano
si aggregano). 6. Un esperto di un qualunque tipo. Uno puo` essere ad esempio
un h. di astronomia. 7. (deprecato) Un ficcanaso malizioso o indiscreto che
tenta di scoprire informazioni infilandosi da qualche parte. Quindi "
password
hacker", "network hacker". Vedi <cracker>.

<hack mode> [modo hack] s. 1. Cosa si fa durante l'hacking, naturalmente. 2.
Piu` specif., uno stato simil-Zen di focalizzazione totale sul Problema che si
puo` raggiungere durante l'hacking. L'abilita` di entrare in tale
concentrazione a piacere si correla fortemente con l'essere wizard; e` una
delle abilita` piu` importanti imparate durante il <larval stage>. A volte
amplificato come "
deep hack mode" [modo hack profondo]. Essere buttato fuori
dall'h.m. (vedi <priority interrupt>) puo` venire sperimentato quasi come uno
shock fisico, e la sensazione di esserci da` piu` che una leggera
assuefazione. L'intensita` di questa esperienza e` probabilmente sufficiente
da sola per l'esperienza degli hacker, e spiega perche` molti resistano alle
promozioni che fanno loro lasciare posizioni nelle quali possono fare codice.

<hacking run> [ciclo hacking: per analogia con "
bombing run", missione di
bombardamento, o "
speed run"] s. Una sessione hack estesa molto oltre le
usuali ore di lavoro, spec. una piu` lunga di 12 ore. Puo` causare il "
cambio
di fase nel modo difficile" (v. <phase>).

<hackish> /hak'ish/ [hackeroso] agg. (anche <hackishness> s.) 1. Che e` o
implica un hack. 2. Di o applicabile ad hacker o alla sottocultura hacker.
Vedi anche <true-hacker>. E` meglio essere descritto dagli altri come h. che
descriversi da soli in tal modo. Gli hacker si considerano una specie di
elite, anche se una in cui nuovi membri sono caldamente accolti. E` una
meritocrazia basata sull'abilita`. C'e` una certa soddisfazione personale
nell'identificarsi come un hacker (ma se affermate di esserlo e non lo siete,
sarete rapidamente etichettati <bogus>).

<hackishness, hackitude> [hackerosita`] s. La qualita` di essere o implicare
un hack. (La parola <hackitude> e` considerata buffa; il termine standard e`
<hackishness>.)

<hair> [lett. pelo: si puo` rendere con "
tostaggine"] s. Le complicazioni che
rendono qualcosa tosto (v. <hairy>). "
Decodificare i comandi <TECO> richiede
una certa quantita` di h.". Visto spesso nella frase <infinite hair>
[tostaggine infinita], che connota complessita` estrema. Anche in
<hairiferous> (che tende a favorire la crescita del pelo): "
Il GNU elisp
incoraggia i luser a scrivere modi di editing complessi". "Si`, e` davvero un
bel po' hairiferous". (o semplicemente: "Hair squared!")

<hairy> [lett. peloso; nei sign. 1 e 2, tosto] agg. 1. Terribilmente
complicato. "
Il <DWIM> e` incredibilmente h." 2. Incomprensibile. "Il <DWIM>
e` incredibilmente h." 3. Di persone, di grande potere, autorevoli, rare,
esperte, e/o incomprensibili. Difficile da spiegare se non dal contesto:
"
Conosce questo avvocato h. che dice che non c'e` niente da preoccuparsi".

<HAKMEM> /hak'mem/ s. Il Memo MIT AI # 239 (Febbraio 1972). Una collezione
leggendaria di hack puliti di matematica e programmazione forniti da molta
gente all'MIT e altrove. (Il titolo del memo in realta` e` "
HAKMEM", che e`
una specie di acronimo per "
hacks memo".) Alcuni di questi sono tecniche molto
utili o potenti teoremi, ma la maggior parte cadono nella categoria delle
banalita` matematiche e computeristiche. Un esempio delle voci (con gli
autori), leggermente parafrasate:

Item 41 (Gene Salamin) Ci sono esattamente 23,000 numeri primi minori di 2
alla 18ma potenza.

Item 46 (Rich Schroeppel) La distribuzione di semi piu` *probabile* nelle mani
di bridge e` 4-4-3-2, in confronto a 4-3-3-3, che e` quella distribuita piu`
*equamente*. uesto perche` il mondo ama avere numeri diversi: un effetto
termodinamico che afferma che le cose non rimarranno nello stato di minore
energia, ma nello stato di minore energia disordinata.

Problema 81 (Rich Schroeppel) Contare i quadrati magici di ordine 5 (cioe`,
tutte le disposizioni in un quadrato 5 per 5 dei numeri da 1 a 25 tali che la
somma di ciascuna riga, colonna e diagonale sia costante). Ce ne sono circa
320 milioni, non contando quelle che differiscono solo per rotazione e
riflessione.

Item 174 (Bill Gosper e Stuart Nelson) 21963283741 e` l'unico numero tale che
se lo si rappresenta sul <PDP-10> come intero o numero a virgola mobile, i
pattern dei bit delle due rappresentazioni sono identici.

HAKMEM contiene anche alcuni elementi piu` complicati matematici e tecnici, ma
questi esempi mostrano parte del suo gusto per il divertimento.

<hakspek> /hak'speek/ s. Termine generalmente usato per descrivere un modo di
compitazione trovato su molti BBS accademici inglesi e sistemi di chat.
Sillabe e parole intere in una frase sono rimpiazzate da semplici caratteri
ASCII foneticamente simili o equivalenti, e le doppie usualmente eliminate.
Cosi` `for' diventa `4', `two',`too' e `to' diventano `2', `ck' diventa `k'.
"
Before I see you tomorrow" [Prima che ti veda domani] diventa "b4 i c u
2moro". Apparso inizialmente a Londra intorno al 1986, e probabilmente causato
dalla bassa velocita` dei sistemi di chat disponibili, che operavano su
macchine arcaiche con sistemi operativi datati, e senza metodi standard di
comunicazione. Vedi anche <talk mode>. [NdT: ricordo perfettamente che gia`
nella tarda primavera del 1985, quando ho scoperto i primi sistemi di chat (a
quell'epoca si chiamavano RELAY) con gli Stati Uniti, e per l'appunto mi
collegavo al mainframe del CNUCE con un modem a 300 baud, che veniva gia`
usata una specie di hakspek. A parte i classici "
c u l8r" e "r u there?",
c'era il nickname di un tipo che era "
4nik8"...]

<hand-hacking> [hacking a mano] s. 1. La pratica di tradurre <hot spot> da un
<HLL> in assembler customizzato ottimizzato a mano, opposto al tentare di
costringere il compilatore a generare codice migliore. Sia il termine che la
pratica stanno diventando rari. Vedi <tune>: sin. di <cruft>. 2. Piu`
genericamente, costruzione manuale o patch di insiemi di dati che sarebbero
normalmente macinati da un utilitt di traduzione e interpretati da un altro
programma, e non sono in realta` progettati per essere letti o modificati
dagli umani.

<handwave> [piu` o meno, gesticolare, ma solo con le mani] 1. v. Sorvolare su
un punto complesso; distrarre un ascoltatore; supportare un'affermazione
(magari anche veritiera) con della logica flagrantemente falsa. Se qualcuno
inizia una frase con "
Chiaramente..." oppure "Ovviamente..." o "E` banale
vedere che...", si puo` essere certi che costui sta per h. La teoria dietro
questo termine afferma che se si muovono le mani al momento giusto,
l'ascoltatore puo` essere sufficientemente distratto da non notare che quello
che avete detto e` <bogus>. Alternativamente, se un ascoltatore fa delle
obiezioni, potete tentare di eliminarle facedo un gesto con le mani. 2. s.
L'atto di muovere le mani. "
Ehi, che h.!" L'uso di questa parola e` spesso
accompagnato dal gesticolio: entrambe le mani all'insu`, palme in avanti,
facendo ruotare le mani in un piano verticale con perno sui gomiti e/o sulle
spalle (dipendente dalla grandezza dell'h.); alternativamente, tenendo gli
avambracci fermi mentre si ruotano le mani imperniandosi sul poleo per
agitarle. Nel contesto, il gesticolio da solo puo` bastare come commento; se
uno speaker fa un'assunzione oltraggiosamente senza supporto, si puo`
semplicemente fare ondeggiare le mani in questo modo, come un'accusa molto
piu` eloquente di falsita` nella sua logica di quanto le parole possano
esprimere.

<hang> [essere bloccato: lett., essere sospeso] v. 1. Aspettare l'occorrenza
di qualche evento; rimanere sospeso fino a che qualcosa accada. "
Il programma
mostra un menu` e poi si blocca finche` non si digita un carattere." 2. Piu`
comunemente, aspettare per un evento che non accadra` mai. "
Il sistema si e`
bloccato perche` non puo` leggere dal disco che e` andato in crash." Vedi
<wedged>, <hung>.

<Hanlon's Razor> s. Un "
murphysmo" parallelo al Rasoio di Occam; esso dice
"
Mai attribuire alla malizia cio` che puo` essere adeguatamente spiegato dalla
stupidita`". La derivazione del titolo comune Rasoio di Hanlon e` sconosciuta;
un simile epigramma e` stato attribuito a William James. Citato qui perche`
sembra essere uno dei favoriti dagli hacker, che si puo` spesso trovare nei
files di <fortune cookie> e nelle schermate iniziali di BBS e reti
commerciali. Cio` probabilmente riflette l'esperienza giornaliera degli hacker
di ambienti creati da gente bene intenzionata ma dalla vista corta.

<hardwired> [infilato a forza] agg. 1. L'inserimento di dati direttamente in
un programma, dove non possono essere modificati, in opposizione al prevedere
che uno <user> o un hacker possano modificarli facilmente. 2. Nel C, spec.
applicato all'usare un valore specifico invece che un #define del
preprocessore (vedi anche <magic number>). 3. Per estensione, tutto cio` che
non e` modificabile, spec. nel senso di customizzabile ai propri bisogni o
gusti particolari.

<has the x nature> [ha la natura X: sembra derivare dai koan Zen della forma
"
Ha un X la natura Budda?"] agg. Comune costruzione hacker per "e' un X",
usato per enfasi umoristica. "
Chi non sappia nemmeno usare un programma che
contiene un help on-screen ha davvero la natura di <loser>!"

<hash collision> [collisione hash: dall'uso tecnico] s. Quando usato di
persone, significa una confusione nella memoria associativa o
nell'immaginazione, specialmente se persistente (v. <thinko>). Storia vera:
uno di noi [ESR] era una volta al telefono con un amico che stava per andare a
Berkeley. Quando gli fu chiesto come pensava che fosse Berkeley, l'amico
rispose "
Beh, ho questa immagine mentale di donne nudo che lanciano bottiglie
Molotov, ma penso che siano semplicemente una collisione nelle mie tabelle
hash." E` anche riportata la variante "hash clash".




Eric S. Raymond <esr@snark.thyrsus.com>


tradotto da .mau.
mau@beatles.cselt.stet.it
2:334/100.5
2:332/407.909







############ IL PROGRAMMINO ###
### 7 ### Stardate ###
############ di Jay Windley ###

Riassunto:
oscure fonti d'informazione mi hanno consigliato questo programmino.
Essendo l'editor mi sono preso la premura di compilarlo. Accetta un
parametro "
-d" seguito dalla precisione, credo, con cui deve calcolare
la data. Sembra abbia a che fare con la data astrale... boh!
Un ottimo programma, insomma, che non deve mancare nella programmoteca
di nessuno. :)

------------------------------------------------------------------------------

= Original Message ===========================================================
* Area : Parcheggio posta
* From : Marcello Missiroli, 2:332/504.0
* To : ALL, 2:24100/5.0
* Subj : Stardate.c
* Forwarded by Maurizio Codogno on 2:334/100.5
==============================================================================

/*************************************************************
* File: stardate.c
* Author: Jay Windley
* Created: 1 Jan 92
* Copyright: (c) 1 Jan 92 by Jay Windley
* Description: prints the current stardate to stdout
*
*************************************************************/

#include <stdio.h>
#include <sys/types.h>
#include <time.h>

#define FIT(x,y) while((x)<0)(x)+=(y);while((x)>(y))(x)-=(y)

#define MAXPRECISION 7
#define OUTPUTFORMAT "
%%%03d.%df"

/*---------------------------------------------------------------------*
*TAG ( julian_day );
*---------------------------------------------------------------------*
* Returns the New Epoch Julian Day for the given Gregorian calendar
* day.
*/
double julian_day (month, day, year)
int month, day, year;
{
int loc_month;
int loc_year;
int a, b, c, d;

loc_month = month;
loc_year = year;

/* correct for March-based B.C. year */
if (year < 0) loc_year ++;
if (month < 3) {
loc_month = month + 12;
loc_year --;
}

/* set up A and B for Julian to Gregorian calendar change */
if (year < 1582) b = 0;
else if (year == 1582) {
if (month < 10) b = 0;
else if (month == 10) {
if (day < 15) b = 0;
else {
a = loc_year / 100;
b = 2 - a + (a/4);
}
} else {
a = loc_year / 100;
b = 2 - a + (a/4);
}
} else {
a = loc_year / 100;
b = 2 - a + (a/4); /* century is set up */
}

/* fudge for year and month */
c = (int) (365.25 * loc_year) - 694025;
d = (int) (30.6001 * (loc_month + 1));

return (double) (b + c + d + day) - .5;
}

/*---------------------------------------------------------------------*
*TAG ( sidereal );
*---------------------------------------------------------------------*
* Returns Greenwich Mean Sidereal Time for the given Greenwich Mean
* Solar Time on the given NE Julian Day.
*/
double sidereal (gmt, jd, gyear)
double gmt; /* Greenwich Mean Time, decimal */
double jd; /* Julian Day */
int gyear; /* calendar year */
{
register double dayfudge, yrfudge, jhund;
double initjd, hourfudge, time0, lst;

/* find Julian century at start of year */
initjd = julian_day (1, 0, gyear);
jhund = initjd / 36525.0;

/* apply polynomial correction */
dayfudge = 6.6460656 + (0.051262 + (jhund * 0.00002581)) * jhund;
yrfudge = 2400.0 * (jhund - ( (double) (gyear - 1900) / 100));
hourfudge = 24.0 - dayfudge - yrfudge;
time0 = (jd - initjd) * 0.0657098 - hourfudge;

/* adjust to modulo 24 hours */
lst = (gmt * 1.002737908) + time0;
FIT (lst, 24.0);
return lst;
}

/*---------------------------------------------------------------------*
*TAG ( main );
*---------------------------------------------------------------------*
* Behaves as expected.
*/
void main (argc, argv)
int argc;
char *argv[];
{
int jd, precis;
double gmt, gmst;
time_t t;
struct tm *tm;
char buf[16];
char fmt[16];

if (argc > 1) {
if (strncmp (argv[1], "
-d", 2) == 0) {
if (sscanf (&argv[1][2], "
%d", &precis) == 0) {
fprintf (stderr, "
%s: invalid precision specification\n", argv[0]);
exit (1);
}

if (precis < 1) precis = 1;
if (precis > MAXPRECISION) precis = MAXPRECISION;
} else {
fprintf (stderr, "
%s: invalid option\n", argv[0]);
exit (1);
}
} else precis = 1;

t = time (NULL);
tm = gmtime (&t);
jd = julian_day (tm->tm_mon + 1, tm->tm_mday, tm->tm_year + 1900);
gmt = (double) tm->tm_hour +
tm->tm_min / 60.0 +
tm->tm_sec / 3600.0;
gmst = sidereal (gmt, (double) jd, tm->tm_year);
sprintf (fmt, OUTPUTFORMAT, precis + 6, precis);
sprintf (buf, fmt, (double) jd + gmst / 24.0);
puts (buf);
}

============== end stardate.c ================================================













############ NOTIZIE FIDONET REGION 33 ###
### 8 ### Il nuovo NC del 334. ###
############ di Landorno Terao ###

Riassunto:
si riporta l'intervista lampo fatta dal nostro inviato speciale
Landorno Terao ad Angelo Verdone, il nuovo NC [1] di 334. L'intervista
e' assolutamente veritiera, poiche' inventata di sana pianta
dall'inizio alla fine.

------------------------------------------------------------------------------

Arrivo col fiatone all'ultimo piano dell'edificio; una graziosa fanciulla mi
accoglie all'ingresso eclissandosi, discreta, nelle proprie stanze.

Il Verdons oggi e' nervoso, traffica in continuazione col mouse e qualche
centinaio di files. Sembra si diverta a riversarli da un posto all'altro.

- Cuma l'e' ? - mi chiede senza quasi alzare lo sguardo dal video. In
realta' grazie all'innesto bionico non ha veramente bisogno di guardare lo
schermo.

- Ciao Verdons, sono qui per l'articolo...

Durante i convenevoli il Verdons lancia a raffica due o tre programmi, swappa
veloce da uno schermo all'altro - scopro cosi' di sfuggita che qualcuno e'
collegato e sta puppando - arriva addirittura a resettare il suo 3000 senza
mandare down il puppatore che non si accorge di nulla!! Un vero maestro.

Eccolo, signori, il primo NC italiano su Amiga [NdE: il primo NEC su Amiga e'
stato Mariuo Mure'] - era ora che certi veti e miti cadessero - dice il
Verdons, che da sempre predica che la telematica non ha un colore, soprattutto
essendo lui il nero. ~:)

- La telematica e' di tutti - e si abbandona ai ricordi, alle sue scorazzate
per i vari BBS a caricare files per tutte le macchine con pochi utenti, per
motivare i vari sysops ad aprire aree per tutti i sistemi.

Il Verdons, signori, e' una furia! Il suo HW e' da panico, un 3000 corazzato
con 16Mb di RAM a 32 bit, un 68040 innestato a bulbo nella sua carcassa -
quasi 400 Mb di HD, il 3000 e' perennemente smontato - un syquest [3], un
lettore CD, 2 modem (un dual standard della US Robotics ed un cartoccio a
2400/MNP Italtel), un 2000 di scorta o supporto e due monitor. Senza
tralasciare la stampante Canon BJ 300 a getto d'inchiostro...

- Tu sai che sono un casinista - mi dice confidenzialmente - ma non per quanto
riquarda la Sacra Rete. Nessuno con me ha ancora mai perso un matrix - e con
piglio sicuro uccide un task, mentre ne inchioda un altro.

Intanto il puppatore sparisce; ne subentra subito uno nuovo, la BBS sembra
piuttosto frequentata. Il Verons preso da raptus ittico cavalca con furia
selvaggia i vari programmi che gestiscono la BBS e l'organzizzazione
dell'incarico di NC.

C'e' il GCC, perennemente in a (alpha *:)= ) release, impiegato come tosser,
scanner, editor [2] e macchinetta del caffe'. Siamo alla 4.0a ed ancora non
c'e' stata una 1.0 ufficiale dal doc, il mitico Davide Massarenti.

Usa il TrapDoor (giunto all a 1.83) come mailer [2]. Per la BBS sta
vivisezionando TransAmiga. [NdE: il numero di versione non e' pervenuto :(]

- Quegli stronzi di FALCON BBS, ho spedito, quasi qualche anno fa i soldi per
la registrazione ed ancora non ho ricevuto nulla. - Borbotta, agitandosi e
swappando task.

Poi mi guarda poco convinto:
- cosa vuoi ?
- L'intervista...
- Ah, gia'!

E stacca il puppatore spegnendo il modem - mi stava antipatico - sogghigna.

Signori, che uomo! quest'indomabile amgighista. Un vero pioniere
dell'informatica ancor prima della telematica. Riuscira' forse ad essere vero
successore della figura dei mitici Jennings, Rutigliano, Carcillo... ?

Oggi e' arduo azzadare ipostesi.

Comunque i nodi ed i point della zona 334 possono dormire sogni tranquilli,
c'e' il Verdons che veglia su di loro. Affiancato, non dimentichiamolo, da
figure che, benche' WC-DOSSIANE, non per questo ci devono apparire meno
mitiche, parlo di quei sysops della rete che, indefessi, da secoli non ci
fanno perdere un messaggio di una qualsiasi area. Beh... diciamo quasi!

- Comunque - boffonchia il Verdons - il 334 e' in buone mani con noi, er trio
Lescano. Con Cristofaro, Russo, Verdone (rispettivamente BACKBONE, NEC, NC
[1]) siete in una botte di ferro.

Un grazie di cuore a tutti questi Bravi Ragazzi, che col sudore del loro modem
ci lasciano cazzeggiare tutte le sere fino a tardi.

Landorno Terao
Note:

[1] RC, NC, NEC:
i loro significati si possono trovare sulle pubblicazioni ufficiali
della Sacra Rete Fido, o nei numeri di Telematicus sull'argomento
FIDONET.

[2] tosser, mailer, scanner:
i loro significati si possono trovare sulle pubblicazioni ufficiali
della Sacra Rete Fido, o nei numeri di Telematicus sull'argomento
FIDONET [NdE: si, lo so, sono un pigro, non ho voglia di cercare i
numbers :) ]

[3] SyQuest:
un lettore di dischi rigidi rimuovibili, di 40/80Mb, con interfaccia
SCSI.


############ ###
### 9 ### NOTIZIE FIDONET REGION 33 ###
############ NEWS ###

*** net 331 ***
*** net 332 ***
*** net 333 ***

Nessuna risposta al matrix in tempo utile.



*** net 334 ***

Nel net 334 e' nata una nuova BBS, con l'indirizzo 2:334/503 di Gabriele
Doglio. Questa splendida BBS, il cui nome non mi e' pervenuto, gira su Amiga.
Ci aspettiamo quindi GRANDI COSE dal Gabriele.





Telematicus puo` essere downloadato dai seguenti nodi Fidonet:


334/100 - 011-3299706 | 334/104 - 011-502423 | 334/105 - 011-2238389
335/211 - 099-4746313 | 335/215 - 099-4746044 | 331/112 - 0341-360511
333/603 - 040-3783111 | 332/315 - 0721-30783 | 334/107 - 011-890084

da Sintel, 011-596274,

e dai nodi ISN

331/301 - 02-76006857 | 331/106 - 0332-706469 | 331/201 - 030-293250
331/202 - 0373-273188 | 331/206 - 0523-896512 | 331/318 - 0382-575369
332/206 - 019-853037 | 332/404 - 051-554430 | 332/305 - 0541-777003
332/402 - 051-6331730 | 332/403 - 051-6231940 | 332/102 - 055-2364065
332/108 - 055-2298120 | 332/502 - 0522-824379 | 332/504 - 059-450643
333/304 - 049-9200386 | 333/207 - 0445-530103 | 333/401 - 0471-200004
333/404 - 0474-21123 | 333/505 - 0422-431041 | 333/507 - 0431-430945
334/306 - 0121-542795 | 335/210 - 081-5709527 | 335/405 - 06-315323


#### End of TELEM027 ####

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