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Perché ci salutiamo dicendo "Ciao"?

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Published in 
Disordine nozioni
 · 8 Dec 2021

Perché ci salutiamo dicendo "Ciao"?


"Ciao" è entrato nella lingua italiana solo nel corso del Novecento. Deriva infatti dal termine veneto (più specificamente veneziano) s'ciao ([ˈst͡ʃao]), proveniente dal tardolatino sclavus , traducibile come "[Sono suo] Schiavo". Si trattava di un saluto assolutamente reverenziale, variamente attestato nelle commedie di Carlo Goldoni in cui viene pronunciato con sussiego da nobili altezzosi e cicisbei; ne La locandiera , ad esempio, il Cavaliere di Ripafratta si congeda dagli astanti con «Amici, vi sono schiavo», espressione usata anche da Don Roberto nella commedia La dama prudente (atto I, scena VI).

Nonostante ciò, a partire dall'Ottocento si diffuse come saluto informale dapprima in Lombardia, dove venne alterato assumendo la forma "ciao". Nello stesso periodo cominciò a penetrare nella lingua italiana, tanto che nel suo Dizionario della lingua italiana Niccolò Tommaseo constatava – con un certo rammarico – come anche in Toscana qualcuno cominciasse ad usare la formula "vi sono schiavo".

Fu tuttavia la forma lombardizzata "ciao" a fare fortuna e nel secolo successivo si diffuse in tutta la Penisola.

#wikipedia

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