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IL BARBAGIANNI E IL CESPUGLIO DI ROVI

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Published in 
LEGGENDE SARDE
 · 2 years ago
IL BARBAGIANNI E IL CESPUGLIO DI ROVI
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Tanto e tanto tempo fa, in un piccolo paese del Campidano, un paese tutto bianco che si affacciava sul mare, vivevano due amici, due mercanti, che avevano il negozio l' uno di fronte all'altro. Il più anziano del due - Gavino, così si chiamava -, vendeva pregiate stoffe : belle pezze di seta e di lana, tutte ordinatamente arrotolate sugli eleganti scaffali e di ogni colore. Tutto il giorno la gente entrava e usciva dal suo negozio ; e la sera, dopo il sole, il mercante si affacciava sulla porta a godersi il fresco e a vedere nascere la luna dietro i tetti, contento della giornata.
Allora l' altro mercante, quello più giovane, che si chiamava Gonario e che vendeva concimi e sementi, metteva anche lui il naso lungo e secco sulla soglia ; poi, fischiettando, diceva buona sera al vicino e gli confidava che, per lui, gli affari non erano stati altrettanto buoni e lucrosi.
Quando più tardi, chiuso il negozio, se ne andavano camminando l' uno affianco all ' altro, svoltavano sempre per una stradina dove stava appesa una lanterna rossa e dove, sotto la lanterna, si trovava l' osteria.
Qui poi, stuzzicati dalla rinomata fragranza delle vivande, mangiavano e bevevano fino a tardi ; solo quando il paese dormiva sotto la luna uscivano che quasi non si reggevano in piedi. Ma la porta di casa la ritrovavano sempre.
Un giorno sulla vetrina dei due negozi apparvero due cartelli, scritti in grande, sui quali si leggeva : - Si vende tutto ! - E siccome si facevano davvero dei prezzi che sciocco chi non comprava, anche il venditore dei sementi, in pochi giorni, si sbarazzo` facilmente di tutta la mercanzia. Ogni sera i due amici si dicevano quanti denari avevano fatto, poi concludevano :
- Ancora non bastano ! -
Quindi si avviavano verso il mare, ove si trovava ancorato un battello a due alberi con le grosse corde avvolte e intrecciate alle vele.
Bello, eh ? - diceva Gonario, il mercante di concimi e di sementi.
Bello, ma costa caro ! - rispondeva Gavino, il mercante di stoffe. Ancora un poco e lo avremo - riprendeva il primo - e tutto il paese scoppierà di rabbia e di gelosia. Dove saranno andati ? , diranno. A far fortuna ! , risponderanno. Chi dirà in Spagna, chi dirà in America ; ognuno dirà la sua. Noi, invece, in pochi mesi saremo andati in Oriente e tornati, poiché in quelle terre troveremo ogni genere di mercanzie, vere e proprie meraviglie ! -
Gavino non parlava, sembrava dubitare. Ma ormai era deciso ! Vender tutto, mettere insieme il denaro, armare il.battello e recarsi in Oriente per acquistare mercanzie di valore ; quindi tornare col battello stracarico e aprire un grande negozio, con prezzi da far mettere le mani nei capelli a tutti quanti i mercanti del paese. Così si fa la ricchezza !
Ma l'armatore chiedeva troppo ; perciò una sera Gonario, il mercante più giovane, questo disse all' amico : - Ho deciso ! Farò un debito, che poi saldero` non appena tornati, quando avremo venduto tutte le nostre merci preziose e bellissime ! -
Così andò, e la mattina dopo già i due amici levavano le ancore, pronti a salpare. Che brezza scorreva sul mare, quel giorno ; pareva un augurio. Tutto il paese seppe di quella partenza, e in tanti andarono a vedere. - Ma, infine, si può sapere dove andate ? - chedeva quella gente, a dire il vero assai incuriosita.
Affari e guai non si confidano mai ! - rispose il venditore di sementi. Così, vento in poppa, il battello salpo` con Gavino e Gonario, orgogliosi e fieri, diritti a prua. Il battello filava veloce su quell' acqua azzurra e spumeggiante, con le vele gonfie, verso il paese dei tappeti e delle stoffe preziose.
Trenta giorni ; sempre acqua e cielo, sempre cielo e acqua. Ma una mattina la città sognata apparve, bianca e lucente come una visione. I due mercanti la guardavano farsi sempre più grandi, più vicina e più bella. Case, cupole, campanili ; e sul molo, grande più di una piazza, la gente pareva un formicaio. E centinaia di battelli e di barche sparse qua` e là, fin dove l' occhio arrivava a scoprire.
Così entrarono in città, i due amici, guardarono a destra e a manca per quelle botteghe zeppe di tutto : broccati, avori, tappeti, piume incantavano i loro occhi. Un sole di fuoco batteva le strade e stordiva, abbagliando la vista .
Qui - disse Gonario - non bisogna perdere tempo prezioso ! -
E cominciarono a trattare. Più coi gesti che con le parole riuscirono a intendersi abbastanza bene coi mercanti del luogo, al punto che per tutto il giorno, dalla mattina alla sera, Gonario trattava e Gavino trasportava la merce acquistata sul battello.
Nel giro di pochi giorni il portafoglio si era bell' e svuotato ; ma quanta roba avevano acquistato ! Che tappeti ! E che stoffe ! Dolci al tatto, morbide, che a spiegarle, con quei colori così vivi e squillanti, veramente davano delizia agli occhi. Ah, quando quegli zoticoni dei loro compaesani le avrebbero vedute ! -
Fu così che una sera, aiutati da un venticello aromatico e dolce, i due mercanti presero la via del ritorno. Nonostante il pesante carico, il battello navigava rapido e leggero, e i due amici, seduti a poppa, quasi non parlavano, felici com ' erano di sapersi proprietari di quel tesoro. Trenta giorni ancora e avrebbero trionfalmente calato le ancore in terra di Sardegna.
Per prima cosa - disse Gonario, rompendo il silenzio - pagherò coloro che ci hanno prestato i denari ! -
Per prima cosa, invece - lo redargui` Gavino - allestiremo un grande negozio e lì venderemo le nostre stoffe ! -
Così, sognando e progettando, già tre settimane erano trascorse.
Ma all' inizio della quarta settimana il mare cominciò a ingrossarsi. Il forte vento gonfiava le vele da farle sembrare dei palloni, e il battello si alzava e si abbassava sulle onde gigantesche ; a vederlo distante pareva un guscio di noce. I marinai stavano inchiodati, chi al timone, chi alle vele, con braccia d' acciaio ; e i due mercanti, non sapendo far altro, correvano di qua` e di là come impazziti a dare aiuto con le parole.
In balia della furia del vento e delle onde a un tratto il battello s' impenno`, roteo` come una foglia e andò a fracassarsi su di uno scoglio ; quindi lentamente si inabisso`, scomparendo per sempre nelle profondità del mare.
Laceri e bagnati, in salvo su di un isolotto, i due si abbracciarono e piansero a lungo, coscienti com' erano di aver perso tutto, carico e battello ; quindi, stanchi e disperati, si abbandonarono a un sonno lungo e profondo.
Fecero uno strano sogno : entrambi videro venir loro incontro una donna. Costei disse a Gavino, il mercante di stoffe : - Rivuoi le tue stoffe ? Ebbene, non preoccuparti, ci penso io ! - Poi disse a Gonario, il mercante di concimi e di sementi : - Vuoi pagare i tuoi debiti ? Lascia fare a me, ci penso io ! -
Quindi scomparve, rompendo in una risata agghiacciante.
Nel piccolo paese del Campidano nessuno seppe mai la fine che fecero quei due, ma i vecchi raccontano che una maga li trasformò, con un incantesimo, uno in barbagianni, l' altro in un cespuglio di rovi. -
Perciò - essi dicono - tutte le notti si vede il barbagianni volare basso fra le case del paese ! - È il venditore di sementi, che si vergogna a farsi vedere di giorno perché non può pagare il proprio debito.
E perciò accade - dicono ancora - che quando una passa per le strade di campagna, il cespuglio di rovi, allungando le braccia, cerca di strappargli le vesti ! -
Quello è il mercante di stoffe, che rivuole i suoi rotoli di seta e di lana. Talvolta riesce a strappare qualche lembo di stoffa ai passanti incauti, o qualche ricciolo di lana alle pecore che placidamente brucano l' erba ; e solo allora pare che sia , almeno per un momento, veramente felice.

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