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Akumajou Dracula 悪魔城ドラキュラ

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Published in 
Cronache Nipponiche Vampiri
 · 30 Jun 2019
Akumajou Dracula - 悪魔城ドラキュラ - Nintendo Famicom front cover.
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Akumajou Dracula - 悪魔城ドラキュラ - Nintendo Famicom front cover.

(Castello Demoniaco Dracula)
Data di uscita: 26/09/86
Supporto: Nintendo Famicom Disk

Il capostipite della serie, pubblicato in occidente l’anno successivo con il titolo di Castlevania e in formato cartuccia, benché l’originale fosse in formato disco (la periferica Disk Drive per il Famicom non venne però mai commercializzata fuori dal Giappone, ovvero per il NES).
Il gioco è un action-arcade con una spiccata componente platform, in cui l’eroe e protagonista Simon Belmondo, cacciatore di vampiri, deve superare una sequenza lineare di sei livelli di pura azione orrorifica, ciascuno culminante con un mostro (in tutti i sensi) di fine livello, per confrontarsi infine con Dracula, il signore del Castello Demoniaco.

Akumajou Dracula 悪魔城ドラキュラ
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Per riuscire in questa ardua missione, Simon può contare sulla sua fida frusta ammazzavampiri, la leggendaria Vampire Killer, tramandata da generazioni nella sua famiglia, oltre che su delle ‘armi secondarie’, dette subweapon, selezionabili tra cinque tipi diversi (pugnale, ascia, acqua santa, croce, orologio fermatempo). Queste armi secondarie sono tuttavia disponibili in numero limitato, rappresentato da un apposito indicatore. Lungo la sua avventura Simon potrà infatti raccogliere molti icone di varia foggia, tra cui dei ‘cuoricini’ necessari all’uso delle subweapon, ma anche altri oggetti utili a ricaricare la sua energia vitale, a potenziare la sua frusta, o a distruggere tutti i nemici sullo schermo. Tutti questi oggetti sono ottenibili colpendo le fiamme delle numerose candele sparse lungo gli scenari di gioco, secondo una meccanica che diventerà da subito un elemento distintivo della serie.
Pur trattandosi di un gioco assolutamente tipico della generazione delle home console a 8-bit, l’originale Akumajou Dracula già stabiliva i canoni estetici e funzionali della serie: le atmosfere grafiche e sonore basate sul un immaginifico gotico e cupo, la mescolanza di elementi orrorifici di assai eterogenea provenienza, e quindi i personaggi, i mostri, le armi e gli elementi di giocabilità fondamentali che si sarebbero ritrovati in tutti i titoli della saga a seguire. Meritano particolare menzione le musiche, che a dispetto della limitatezza tecnica del chip sonoro della console già palesavano un genio compositivo tale da rendere il tema principale del gioco (intitolato Vampire Killer) un autentico classico, destinato a sopravvivere e rinnovarsi negli anni. Considerati i soli due tasti a disposizione sul joypad del Famicom, la giocabilità di Akumajou Dracula risulta senza dubbio ben sviluppata e profonda per i suoi tempi, cosa che insieme all’elevato grado di difficoltà del gioco ne assicura a tutt’oggi l’immortale valore.

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